La pandemia Covid-19 ha posto giovani, bambini e ragazzi dinanzi a una rara ma temibile sfida: la miocardite autoimmune.
Sia il Covid-19 che i vaccini attualmente approvati per giovani e adolescenti 12-16 anni (Pfizer e Moderna) sono stati associati a casi di miocardite.
Ad oggi la sfida è capire se la popolazione pediatrico-adolescenziale corre più rischio di miocardite con un vaccino di massa o meno.
Nel frattempo che il CDC rivaluta il rapporto rischi/benefici in questa fascia di età (meeting previsto il 18 Giugno, poi rinviato al 25) in questo breve articolo vi spiego in poche parole cos’è la miocardite.
Cos’è la miocardite?
Col termine miocardite s’intende letteralmente “infiammazione del miocardio”. Il miocardio è la parte muscolare del cuore che ricordiamo essere costituito da tre strati:
- Endocardio: rivestimento interno direttamente a contatto col sangue
- Miocardio: parte muscolare che svolge la funzione di pompa e di regolazione del ritmo elettrico
- Pericardio: rivestimento esterno che separa il cuore dai pomoni e altri organi mediastinici
Cause e cure della miocardite
La miocardite è il più delle volte una rara complicazione di alcune infezioni virali: coxsackievirus (quelli della malattia mani-piedi-bocca), echovirus, adenovirus, enterovirus, parvovirus B19 (quello della quinta malattia).
In questi casi non c’è cura specifica, ma si può solo supportare la funzione cardiaca aspettando che passi: per tale ragione tali bambini devono essere gestiti e monitorati in rianimazione o in strutture di degenza contigue a un reparto di rianimazione pediatrica.
Molto più raramente la miocardite può anche essere causata da tossine o farmaci (includendo tra questi anche vaccini) oppure su base autoimmune.
In quest’ultimo caso oltre alla terapia di supporto sopra descritta il paziente può avvalersi di terapia immunomodulante a base di corticosteroidi, immunoglobuline endovena o azatioprina.
Covid-19: può causare miocardite?
Si può causarla. Ma bisogna fare attenzione perchè non si tratta infatti di miocardite virale (come quelle sopra menzionate) me bensì di miocardite autoimmune!
L’infiammazione del miocardio infatti non si è verificata durante l’infezione virale ma prevalentemente dopo di essa: non è stata dunque la replicazione virale a causare il danno infiammatorio.ù
A riprova di ciò il fatto in questi bambini è stata avviata con gran successo la terapia immunomodulante sopra descritta per le miocarditi autoimmuni.
In pratica in una quota di bambini (stimata su circa 10-20 su 1 milione sotto i 21 anni) il sistema immunitario dopo aver combattuto il Covid è come se fosse “andato in tilt” attaccando e infiammando anche alcuni organi interni.
Ciò è avvenuto con maggior incidenza nella fascia 5-11 anni di vita: pertanto tale numero di 10-20 su 1 milione tende ad essere ancor più raro se consideriamo solo gli adolescenti over 12 anni.
Ciò è da tenere in mente quando leggerete l’ultimo paragrafo di questo articolo ove riporto il rischio attualmente stimato di miocardite post-vaccino.
Tale fenomeno autoimmune post-covid è stato descritto col nome di Malattia Infiammatoria Sistemica (Multisystemic Inflammatory Syndrome – Children, in sigla MIS-C).
Nell’ambito della MIS-C post-covid diversi bambini hanno avuto anche infiammazione del miocardio e pericardio (miocardite e pericardite).
Sintomi e diagnosi
Come accorgersi della miocardite? I sintomi possono essere molto variabili in base all’età e all’entità dell’infiammazione.
Il dolore toracico è tra i sintomi più frequentemente riferiti e se la compromissione della contrattilità cardiaca è intensa può emergere tachicardia, polipnea (affanno), polsi deboli.
Può anche associarsi febbre e sintomi che mimino un quadro simil-influenzale.
Di fronte al sospetto clinico un semplice ECG potrà orientare mostrando inversione delle onde T e bassi voltaggi (se concomita pericardite).
La conferma viene di certo dall’esame degli enzimi cardiaci (CPK, troponina, pro-BNP).
Un ecografia cardiaca potrà mostrare segni focali o diffusi di ridotta contrattilità cardiaca oltra ad un eventuale versamento pericardico (pericardite).
In alcuni casi possono associarsi aritmie cardiache che talora possono rendersi responsabili di morte cardiaca improvvisa.
Prognosi
La prognosi della miocardite oscilla dalla guarigione completa nelle forme più lievi allo shock cardiogeno con possibile decesso nelle forme più severe.
Il tutto dipende da quanto è intensa l’infiammazione e quindi la riduzione della contrattilità cardiaca. E dipende anche dalla possibilità che l’infiammazione cardiaca inneschi o meno aritmie fatali.
E’ pur vero che, come sopra accennato, le forme autoimmuni possono giovarsi di terapia immunomodulante specifica. Per le forme virali purtroppo bisogna solo attendere che passi da sola, fornedo adeguata terapia di supporto.
Esiti a distanza della miocardite
Abbiamo 3 scenari. ll tutto dipende sempre da grado di infiammazione creatosi in fase acuta e se le zone infiammate hanno interessato anche il sistema di conduzione elettrica del miocardio.
- Guarigione completa senza esiti a distanza: questo è ovviamente lo scenario che ognuno si augura.
- Sviluppo di cardiopatia aritmogena: questo può accadere quando l’infiammazione ha casualmente intaccato in modo severe alcune zone del miocardio deputate alla conduzione dell’impulso elettrico cardiaco.
- Lenta evoluzione in cardiomiopatia dilatativa: la persistenza di deficit sistolico può evolvere nel tempo in una cardiomiopatia dilatativa, portando nel corso degli anni il soggetto verso l’insufficienza cardiaca congestizia e all’aspettativa di un trapianto.
Vaccino Covid-19: può causare miocardite?
L’addentrarsi della campagna vaccinale nei più giovani ha lasciato emergere un numero inatteso di miocarditi autoimmuni con necessità di ricovero e terapia immunomodulante (steroidi e immunoglobuline endovena).
La stima ad oggi riportata dai dati CDC si attesta sui 16 casi di miocardite per milione di seconde dosi somministrate nella fascia 16-39 anni (vedi fonte CDC in basso)
Sembrerebbe che la reazione immune a questo virus (o al relativo vaccino) comporti in una minoranza di soggetti giovani l’insorgenza di miocardite.
Tali miocarditi insorgono più spesso dopo la seconda dose, testimoniando così una relazione col vaccino: perchè mai se fossero casuali non dovrebbero insorgere in egual misura dopo la prima e la seconda dose?
Il numero di casi di MIS-C post-Covid-19 sotto i 21 anni si attesta invece su 10-20 casi per milione di contagiati con prevalenza nella fascia 5-11 anni soprattutto maschi (circa 60%).
Se consideriamo i ragazzi sopra i 12 anni non abbiamo ad oggi stime precise, ma sappiamo che si scende sotto i 10 casi per milione di contagiati.
Avendo dunque osservato che all’abbassarsi dell’età vaccinale il numero di miocarditi post-vaccino è aumentato e avendo osservato che nella fascia 16-39 anni ne abbiamo già più post-vaccino rispetto a quelle osservate post-covid nella fascia 12-16 anni, il CDC ha deciso di riunirsi per rivalutare il rapporto rischi/benefici del vaccino Covid-19 nei giovanissimi.
Nel frattempo paesi come la Germania hanno deciso di non vaccinare in massa gli adolescenti ma vaccinare solo i soggetti a rischio per patologie pregresse.
Tale meeting CDC era stato indetto per il 18 Giugno 2021 (poi rinviato al 23-25 Giugno) sarà trasmesso in streaming a questo link:
https://www.cdc.gov/vaccines/acip/index.html
Resto in attesa degli esiti di tale meeting per poi tornare ad aggiornare questo articolo.
Fonti:
- Acute Myocarditis, Publishing; 2021 Jan.2021 May 12, Mohammad Al-Akchar , John Kiel
- Principi-Rubino, Pediatria generale e specialistica, Casa Editrice Ambrosiana, Seconda edizione, 2017
- Dati CDC al 10 Giugno 2021 file PDF scaricabile al link: https://www.fda.gov/media/150054/download
- Foto di Bruno /Germany da Pixabay
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