Quali sintomi osservare? Vomito? Può dormire? Sintomi precoci e tardivi a rischio dopo trauma cranico in bambino e neonato
Sei qui per sapere quali sono i possibili sintomi da trauma cranico che potrebbero insorgere nel tuo bambino nelle prossime 24-36 ore.
Non riesci a capire se la “botta alla testa” è stata forte abbastanza (magari l’ha presa a scuola e non eri neanche presente!) da destare pericolo o se puoi restare tranquillo.
O magari ti stai interrogando se la fontanella cranica ancora aperta del tuo neonato possa rappresentare un pericolo ma nel frattempo che leggi gli si sta gonfiando il “bernoccolo” (ematoma esterno) proprio lì sulla fronte?
Cosa puoi fare immediatamente prima di finire la lettura di quest’articolo?
Cosa fare subito: ghiaccio o pezza fredda?
Mentre prosegui la questa lettura, nella quale ti spiegherò i sintomi che dovrai saper cogliere nelle prossime 24 ore e nelle prossime 2 settimane, metti subito una pezza fredda sulla zona d’impatto: questa semplice manovra, se fatta subito, ti aiuterà a ridurre le dimensioni dell’ematoma esterno.
Magari potresti mettere del ghiaccio dentro una bustina per congelare ed avvolgere il tutto con un semplice panno da cucina cosicchè il ghiaccio non stia a diretto contatto col bambino.
Ti consiglio infatti di evitare ghiaccio a diretto contatto col piccolo (es: evitare siberini!) che può arrecare disagio oltre a generare potenziali ustioni da freddo.
Qualora tu non abbia alternative ricorda di applicarlo a intermittenza (5 minuti si e 5 minuti no).
Cosa rischia il bambino dopo trauma cranico con sintomi?
So bene che la tua principale preoccupazione non è tanto per l’ematoma esterno quanto per il rischio che possa generarsi il ben più temibile ematoma interno intracerebrale.
Questo rischio è maggiore coi traumi che avvengono all’occipite (parte posteriore della testa) o alle tempie (parte laterale, la più delicata). Meno frequente coi traumi della fronte.
Sappiamo infatti che la fronte è la parte ossea più resistente della testa e dunque i traumi frontali sono generalmente meno preoccupanti di analoghi traumi in altre zone del capo.
Trauma cranico lieve o grave?
Conoscere i sintomi di trauma cranico lieve e quelli invece di trauma cranico grave (rispettivamente a basso e alto rischio di ematoma interno) è quanto ti serve nelle prossime 24 ore per sapere se allarmarti o no.
Per fortuna la maggior parte dei traumi cranici sono di scarsa entità nei bambini e non hanno gravi conseguenze: il tutto si risolve in uno spavento e il giorno dopo ce ne siamo già dimenticati.
A quell’età in fatti ammortizzano gli urti molto meglio degli adulti, perché la loro scatola cranica, grazie alle fontanelle aperte, è ancora abbastanza elastica.
Ma nonostante ciò l’urto ti è sembrato violento e sei pieno di dubbi.
Vuoi capire come distinguere il trauma commotivo dal trauma non commotivo, come stimare il rischio di ematoma interno e come decidere se andare subito in ospedale per valutare se serve una TAC Cranio.
Adesso ti elencherò i sintomi da osservare nelle prime 24 ore dal trauma pur se è doveroso dire che le prime 6 ore sono le più importanti
Infatti laddove si formi un ematoma interno è molto più probabile che esso si accumuli pian piano nelle prime 6 ore dal trauma che nelle successive 18 ore.
E a fine articolo dedico anche un piccolo paragrafo per spiegare cosa potresti aspettarti nelle prossime 2 settimane qualora il piccolo abbia avuto un trauma cranico di tipo commotivo.
Ematoma esterno, interno o entrambi?
Cominciamo subito col chiarire che quando un bimbo batte la testa possono svilupparsi due diversi tipi di ematoma:
- il più frequente ematoma esterno (sottocutaneo) che si risolve da solo dopo alcuni giorni.
- il più raro ematoma interno (endocranico), ovvero una raccolta di sangue all’interno della scatola cranica
La presenza di tali ematomi non si associa necessariamente a fratture della scatola cranica. In questo articolo ti elenco i segnali d’allarme da osservare per porre il sospetto di ematoma interno.
Prime 24 ore: sintomi del bambino con trauma cranico
Come capire se il bambino ha solo un ematoma esterno o rischia anche la formazione di un ematoma interno? Esistono una serie di segnali d’allarme che il bambino invia per farci capire quanto possiamo restar tranquilli. Ed è importante conoscerli!
Ecco alcuni dei principali sintomi di ematoma interno dopo trauma alla testa. La presenza di uno o più di tali sintomi deve indurci a discuterne prontamente col pediatra.
Comportamento
Come si è comportato il bimbo subito dopo il trauma?
- Non ha pianto subito? Ha perso i sensi per qualche istante?
- Non via ha riconosciuto appena sveglio?
In questi si tratta di un trauma cranico commotivo, da osservare con maggior attenzione. Se invece ha reagito ed ha subito ripreso a giocare, possiamo stare più sereni, ma è comunque buona norma osservare l’eventuale comparsa degli altri sintomi qui elencati
Come si presenta dopo 2 ore dal trauma?
Se è presente almeno una di queste condizioni bisogna stare molto attenti:
- è insolitamente sonnolento ed apre gli occhi solo se lo si chiama
- appare disorientato, confuso e dice cose prive di senso, parla in modo strano o addirittura non riesce a parlare
- è irritabile, poco allegro, piange per nulla, sorride poco, ha un comportamento diverso (specie nei primi 3 anni l’irritabilità può talora essere l’unico sintomo)
- non obbedisce a comandi semplici (es: metti le mani in testa, mostrami i denti)
- non riconosce i familiari
Vomito da aumentata pressione endocranica
Se il bambino presenta nausea e vomito a distanza di 1-2 ore dal trauma è necessario aumentare il grado di allerta, soprattutto se tale vomito si presenta in modo repentino ed esplosivo.
Tale vomito è indipendente dai pasti, subentra anche a stomaco vuoto e in assenza di nausea e può essere costituito solo da succhi gastrici e bile. Spesso è innescato dal cambio di posizione e decorre in modo ripetuto.
Il vomito che invece segue immediatamente l’urto, di solito è banalmente legato allo spavento: sono tanti i bambini dal “vomito facile” dopo stress emotivi.
Cefalea / Mal di testa che peggiora nonostante gli antidolorifici
Qui bisogna distinguere il dolore localizzato a livello del bernoccolo che solitamente aumenta premendo sulla zona, dalla cefalea vera e propria, che consiste in un dolore irradiato a tutta la testa (e non solo nella zona d’impatto).
Ciò che può spaventarci è il secondo, specie se persiste e tende via via a peggiorare nonostante la somministrazione di antidolorifici.
Ti ricordo a tal proposito che gli antidolorifici più utilizzati in età pediatrica sono il paracetamolo (es: Tachipirina, Efferalgan, Acetamol…) e l’ibuprofene (es: NUrofen, Momentkid…).
Segni di frattura della scatola cranica
La presenza di infossamenti, depressioni o anomali rilievi sul contorno della scatola cranica è suggestivo di una frattura ossea della volta cranica meritevole di essere documentata con una rx cranio o con una TAC cranio, a giudizio del medico che lo visita.
Esistono poi altri segnali di una parte meno visibile della scatola cranica, ovvero la base cranica:
- Fuoriuscita di liquido chiaro dal naso o dall’orecchio
- Sanguinamento dal naso (epistassi) o dall’orecchio (otorragia)
- Ecchimosi al contorno occhi (“raccoon eyes” o “occhi da procione”)
- Ecchimosi della mastoide ovvero dietro l’orecchio (segno di Battle)
Altri segnali di ematoma endocranico
- Atassia (non riesce a camminare)
- Debolezza di arti inferiori e/o superiori
- Vertigini continue (giramenti di testa)
- Diplopia (vede doppio) o che vede macchie nel campo visivo
- Acufeni (ronzii auricolari)
- Anisocoria (una pupilla più grande dell’altra)
- Pallore cutaneo persistente oltre 1 ora
- Convulsioni
In assenza dei segni e sintomi qui sopra elencati il trauma cranico può essere considerato a basso rischio di ematoma endocranico ed essere sottoposto a serena osservazione domiciliare per 24 ore.
Durante questo periodo di osservazione bisognerà valutare l’eventuale comparsa dei segnali d’allarme sopra descritti che indurranno a rivolgersi al pronto soccorso.
Restate comunque sereni: la maggior parte dei banali “colpetti alla testa” che quotidianamente i bimbi prendono tra corsette e cadute, sono a basso rischio di emorragia interna e quindi non evolveranno in nulla di quanto sopra descritto!
Può dormire un bambino dopo trauma cranico?
Quali sintomi possono comparire nel sonno dopo trauma cranico in un bambino?
Certo che può dormire! L’idea che bisogni tener sveglio il bambino dopo trauma alla testa è un falso mito da sfatare.
È buona norma, la prima notte, stimolarlo ogni 2-3 ore (mettendo una sveglia) soprattutto se l’urto è avvenuto di sera e quindi il piccolo trascorrerà le prime 6 ore (le più critiche) dormendo.
Metterlo a dormire sul lato è di certo un buon modo per proteggerne le vie respiratorie in caso di subdola perdita di coscienza durante il sonno.
Controllare la regolarità del respiro e provare a svegliarlo ogni 2-3 ore verificando se reagisce è invece il modo migliore per accertarsi che sia stia avendo un sonno regolare e che nessun segno di quelli sopra descritti stia subentrando.
Intendiamoci: non è che bisogni svegliarlo del tutto ogni 2-3 ore. Basterà accertarsi che il piccolo reagisca, magari anche con un semplice cambio di posizione indotto dalla nostra “fastidioso” richiamo notturno.
Se si muove nel sonno vuol dire che è in stato di sonno regolare, e non è svenuto.
Costringere invece il piccolo a restare come si faceva un tempo, è invece il miglior modo per alterarne le condizioni psicofisiche al punto che potrebbe cominciare a manifestare alcuni dei sintomi d’allarme sopra elencati (confusione, disorientamento, irritabilità…) pur non avendo alcun ematoma endocranico!
E questo è il modo migliore per fargli beccare una TAC inutile allorchè, visto presso un pronto soccorso, il pediatra o neurologo di turno resteranno impressionati dall’insolito comportamento dovuto alla mancanza di sonno piuttosto che al trauma!
Leggi anche – Plagiocefalia neonato: cosa fare se la testa è “storta”? |
Dopo le 24 ore: sintomi commotivi tardivi nel bambino con trauma cranico
Come abbiamo finora imparato, il trauma cranico commotivo (vedi sopra) non necessariamente si assocerà allo sviluppo di ematoma interno.
Di certo esso presenta un grado di rischio in più, ma può benissimo decorrere senza sviluppo di alcun ematoma, come ci auspichiamo.
Così come non tutti gli ematomi interni derivano da un trauma commotivo: talora bambini con trauma cranico possono sviluppare un ematoma interno pur non avendo mai presentato sintomi commotivi.
Per commozione cerebrale s’intende la temporanea perdita di alcune funzioni cerbrali dovuta al trauma stesso. Di solito è dovuta al contraccolpo sul cervello che va “a sbattere” sulle pareti della calotta cranica.
Quando ciò avviene, a prescindere che si sia sviluppato o meno nelle prime 24 ore il tanto temuto ematoma interno sopra discusso, può accadere che per circa 2 settimane il piccolo presenti una serie di sintomi ed alterazioni riconducibili al trauma alla testa.
Vediamone alcuni tra i più frequenti:
- Scarso appetito
- Insonnia o altri disturbi del sonno
- Vertigini
- Cefalea intermittente (e che si risolve con i comuni antidolorifici sopra menzionati!)
- Amnesia e difficoltà a concentrarsi
- Stanchezza eccessiva
- Bruschi cambiamenti di umore
Tac Cranio: quando ha senso farla?
Fare una Tac cranio vuol dire esporre il bambino ad un’elevata dose di radiazioni. Ecco perchè essa andrebbe effettuata solo in presenza di un concreto sospetto di ematoma interno basato sulla presenza dei sintomi sopra elencati.
In assenza di tali sintomi è molto probabile che la Tac risulti negativa (priva di lesioni). Ma qualcuno tra voi lettori starà probabilmente pensando: “Però almeno con una Tac negativa mi tranquillizzo una volta per tutte!”
Eh no! Qui casca l’asino!
Un’unica Tac priva di ematomi interni, non è sufficiente a tranquillizzarti soprattutto se fatta precocemente e in assenza di sintomi!
La Tac mostra un ematoma solo una volta che questo si sia formato.
Purtroppo quando la lesione e a livello di piccoli vasi o seni venosi, tale ematoma endocranico potrebbe impiegare fino a 24 ore per formarsi e diventare visibile in Tac.
Pertanto una Tac negativa adesso non mi assicura che tra 12-24 ore non si positivizzi mostrando lesioni!
E dal momento che se è impensabile fare Tac ad ogni bimbo che batta la testa, lo è tanto più pensare di farne ben 2 di Tac dove la prima sia stata fatta per “sedare l’ansia” e la seconda per la successiva comparsa di sintomi.
Per tutte queste ragioni la scelta di fare la Tac spetta al pediatra o al neurologo di pronto soccorso e tale indicazione va posta solo dove sussista un chiaro sospetto clinico (basato sui sintomi) di ematoma interno.
Quindi piuttosto che trovarsi a dover fare 2 volte la Tac perchè magari la prima è stata fatta troppo presto, meglio farne una sola al momento giusto (ovvero laddove indicato sulla base dei sintomi!).
In assenza dei segnali sopra elencati sarà sufficiente completare le 24 ore di osservazione (massimo 36 per i più zelanti!).
Tale osservazione può essere fatta in ospedale o a casa, a seconda del giudizio del medico di pronto soccorso.
Dott. Raffaele Troiano
Guarda anche la video-telefonata del dr Troiano sul Trauma Cranico nel bambino a questo link
Fonti:
- Juan Antonio Garcia-Rodriguez – Office management of mild head injury in children and adolescents
- Foto di kalhh da Pixabay
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